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La “docummedia” su Matilde di Canossa e i primi passi dell’Alma Mater

Il film di Marco Melluso, del corso Unibo di Istituzioni di Diritto Romano, e Diego Schiavo racconta la vita straordinaria della Grancontessa, mostrando quanto la sua figura sia vicina al nostro tempo. E tra i tanti personaggi incontrati c’è anche Irnerio, che a Bologna avrebbe creato lo Studium


Un film, o meglio una “docummedia”, che racconta la vita e la figura unica di Matilde di Canossa. Si chiama “La Signora Matilde” e a firmarlo sono Marco Melluso e Diego Schiavo. Presentato in anteprima in occasione del ciclo “Sequenze di gola”, promosso dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna con il Circuito Cinema Bologna, il film ha più di un collegamento con l’Alma Mater.

A cominciare da Marco Melluso (a sinistra nella foto), uno dei due registi, che da anni lavora con Unibo per il corso di Istituzioni di Diritto Romano insieme al prof. Giovanni Luchetti. Un’esperienza che si è rivelata molto utile per la nascita e lo sviluppo del progetto. “La mia esperienza di insegnamento – racconta il regista – mi ha non solo ispirato, ma mi costringe costantemente a trovare nuovi approcci per divulgare la Storia, troppo spesso coperta da una coltre di polverosa seriosità che non restituisce i colori vividi tra i quali si muovono vicende e personaggi”.

Il risultato è una pellicola in cui gli elementi del documentario si fondono con la finzione narrativa. I due protagonisti, Syusy Blady e Luciano Manzalini, guidano lo spettatore alla scoperta di Matilde, mostrando quanto la sua figura sia vicina al nostro tempo: la lotta per le investiture tra Papato e Impero sembra uno scontro tra due potenti multinazionali e i complessi rapporti dinastici ricordano da vicino la trama di una puntata di Beautiful.

Dotata di incredibile abilità politica, Matilde di Canossa ha plasmato la storia d’Italia e non solo, e la sua influenza è arrivata a toccare anche l’Università di Bologna, che proprio all’epoca stava muovendo i suoi primi passi. “Irnerio – spiega Marco Melluso – sembra fosse un giurista della corte di Matilde. Il mio punto di vista è che il fatto che Irnerio si sia recato a Bologna, dove poi ha creato lo Studium, dal quale è partita la riscoperta del diritto romano come tramandato nella compilazione giustinianea, si potrebbe leggere come un tentativo di riportare in auge il diritto romano a discapito del diritto consuetudinario germanico, che era quello applicato nel Sacro Romano Impero”.

“La Signora Matilde” sarà proiettato al Cinema Odeon di Bologna giovedì 13 e venerdì 14 aprile (ore 19) e al Cinema Settebello di Rimini martedì 18 (ore 21).

Nel frattempo, c’è già un’idea, e una protagonista, per il prossimo progetto: Teodora. “Vogliamo portare avanti il taglio contemporaneo e ironico dato alla storia di Matilde”, conferma Melluso. “Teodora, attrice e prostituta prima, imperatrice e santa poi, ha saputo incarnare in un solo tempo il volto spettacolare della politica e il lato politico dello spettacolo. Ed è proprio su questo aspetto che intendiamo incentrare il racconto di questa grande donna”.