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Atlas of Transitions per la circolazione e accessibilità delle opere creative

Presentato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, insieme ai partner Cantieri Meticci e Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell'Università di Bologna, il progetto sperimenterà nuovi modelli di relazione tra i cittadini, utilizzando la cultura e le arti come strumenti in grado di migliorare la comprensione reciproca

Un progetto europeo che svilupperà la sua azione tra il 2017 e il 2020. Atlas of transitions è tra i 15 progetti europei vincitori del bando Creative Europe - progetti di cooperazione Europea, per la categoria "Larger Scale Cooperation Projects", che intende supportare la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare in senso transnazionale, promuovendo la circolazione delle opere creative e rendendole accessibili ad un pubblico che sia il più ampio possibile.

Presentato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, insieme a Cantieri Meticci e al Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell'Università di Bologna, il progetto, nell’arco di tre anni e con una rete di partenariato che coinvolge istituzioni culturali di sette paesi, dall’area mediterranea a quella nordica (Italia, Polonia, Belgio, Francia, Svezia, Albania, Grecia), si prefigge di interrogare la ricerca artistica e di sperimentare nuovi modelli di relazione tra i cittadini, utilizzando la cultura e le arti come strumenti in grado di migliorare la comprensione reciproca, così come di promuovere il rispetto per la diversità e il dialogo interculturale.

Il cuore della ricerca di Atlas of transitions è la sperimentazione di processi innovativi volti a generare pratiche e tecniche di incontro interculturali tra residenti e migranti, sviluppate grazie e a partire dall’arte. Si lavorerà pertanto in contesti nazionali diversi (diversi culturalmente e rispetto al loro rapporto qualitativo e quantitativo con la migrazione) a esperienze significative di meticciato culturale, attraverso la condivisione di processi creativi tra persone di diversa estrazione e tradizione, l’utilizzo di spazi di creazione inusuali e marginalizzati, l’impiego di un ampio ventaglio di linguaggi artistici, la programmazione di un’offerta teatrale volta a favorire la conoscenza diretta delle culture e dei mondi poetici dei paesi di origine dei migranti, da valorizzare come centri irradiatori di sguardi e reciproco riconoscimento.

Emilia Romagna Teatro, a Bologna, lavorerà in stretta collaborazione con i partner Cantieri Meticci, compagnia teatrale formata da italiani e rifugiati di lunga esperienza nel campo teatrale e l’Ateneo bolognese, che coordinerà una rete universitaria estesa in tutti i paesi partner per accompagnare il lavoro attraverso la generazione di contenuti e analisi dei processi.

Lungo il progetto verranno sviluppate strategie di audience development attraverso sperimentazioni di natura partecipativa, che coinvolgeranno i quartieri della città di Bologna. Ci saranno un festival internazionale, progetti di residenza e produzione artistica, progetti tematici e sessioni di ricerca che confluiranno in una summer school, gettando un ponte tra il teatro e ciò che vive al di fuori delle sue mura, in una dialettica costante tra la dimensione locale e quella transnazionale.