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DISH: al via il centro di ricerca sino-europeo per la sicurezza alimentare

Presentato ufficialmente in occasione di Go Food 2017, nasce dalla collaborazione tra Università di Bologna, Hong Kong Polytechnic University, l'ateneo svedese di Lund e la Danish Technical University di Copenhagen


Si chiama DISH - Global Center for Food Safety il nuovo centro di ricerca sulla sicurezza alimentare nato dalla collaborazione tra Università di Bologna, Hong Kong Polytechnic University, l'ateneo svedese di Lund e la Danish Technical University di Copenhagen
. Il centro sarà inaugurato ufficialmente in occasione di Go Food 2017, il Global Food Safety & Technology Forum, giunto alla sua seconda edizione, che si svolge nella duplice sede di Lund, in Svezia, e Copenhagen, in Danimarca, dal 31 maggio al 2 giugno.

Frodi alimentari e autenticità dei prodotti sono i temi al centro dell'incontro internazionale sulla sicurezza alimentare, ma si parlerà anche dei problemi della logistica e dell’imballaggio in un mercato alimentare sempre più globalizzato, di fiducia dei consumatori e delle sfide da affrontare per una produzione agricola sempre più sostenibile.

L’Alma Mater partecipa all'appuntamento con una nutrita delegazione, guidata dalla professoressa Patrizia Brigidi, delegata del Rettore per i programmi di ricerca europei. Numerosi i temi che saranno presentati da docenti Unibo: dall’autenticità dei prodotti alimentari, con gli interventi di Tullia Gallina Toschi, Luca Fontanesi ed Enrico Valli (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari), al packaging per assicurare qualità e sicurezza, affrontato nella relazione di Marco Dalla Rosa, dalle nuove tecnologie per la sicurezza e la qualità, presentate da Pietro Rocculi, alla foodomica di Luca Laghi, fino all’analisi genomica applicata alle carni con l’intervento di Frederique Pasquali e Gerardo Manfreda.

La sicurezza alimentare costituisce del resto uno dei più rilevanti temi di ricerca dell'Università di Bologna, che conta progetti di ricerca regionali, nazionali ed europei per un totale di oltre 5 milioni di euro nell'ultimo quinquennio, e già partecipa attivamente a network di riferimento del settore come Foodforce, MoniqA, Health Grain Forum, Effost, ISEKI, oltre ad aderire al il Cluster Tecnologico Nazionale Agrifood.

La partecipazione al nuovo centro di ricerca sino-europeo, oltre ad essere un riconoscimento della centralità dell'Alma Mater nel panorama internazionale, potrà quindi portare a nuove opportunità di accrescimento scientifico e culturale, allo sviluppo di nuove progettualità internazionali e inter-settoriali e alla nascita di iniziative di mobilità per ricercatori e studenti.