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Innovazione e sostenibilità: Unibo si presenta a Farete

L'Alma Mater sarà all'evento promosso da Confindustria Emilia per presentare i suoi nuovi progetti di ricerca industriale finanziati dal programma regionale POR FESR: dal packaging all'automazione, dall'economia circolare alla mobilità elettrica

L'Università di Bologna partecipa a Farete, l'evento promosso da Confindustria Emilia Area Centro per fare incontrare le eccellenze produttive e i servizi del territorio. Il 6 e il 7 settembre, alla Fiera di Bologna, ci saranno quasi 700 aziende, mille stand espositivi e 87 workshop tematici. Per l'occasione, l'Alma Mater presenterà al pubblico i nuovi progetti di ricerca industriale finanziati dal programma regionale POR FESR e coordinati dai suoi Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale. Sei progetti che spaziano dal packaging all'automazione, dall'economia circolare alla mobilità elettrica, e che saranno oggetto di altrettanti workshop, in programma per giovedì 7 settembre.

Il primo è "Sinergie" e punta ad ideare nuove macchine industriali per il settore del packaging che siano adattative, intelligenti e a ridotto impatto energetico. Il progetto si concentra su fronti, strumenti software di progettazione e controllo e dispositivi contactless e wireless di trasmissione e comando.

Poi toccherà a "MicroEmiRo", progetto che sfrutta il potenziale tecnologico e la biodiversità delle collezioni microbiche dell'Emilia-Romagna per l’innovazione nell’industria agroalimentare. Anche qui, sono due i temi centrali: l’utilizzo dei microrganismi come agenti fermentativi e la possibilità di sfruttare alcuni ceppi come colture bioprotettive in grado di aumentare la sicurezza e la "shelf life" dei prodotti freschi. Il tutto garantendo il loro valore nutrizionale e le caratteristiche organolettiche e la sostenibilità del processo produttivo.

Si torna al tema del packaging con "EcoPackLab", che punta ad ideare un sistema sostenibile e innovativo per il miglioramento della qualità di conservazione degli alimenti confezionati. Il progetto prevede la creazione di un laboratorio pilota per lo studio e la produzione di nuovi imballaggi attivi flessibili e biodegradabili. Nuove forme di packaging per prodotti alimentari che permetteranno la riduzione (o la totale eliminazione) di conservanti e una significativa diminuzione dell'impatto ambientale, senza dimenticare un miglioramento dell'efficienza logistica (che potrà incidere anche sulla riduzione dei costi).

"Food Crossing District" è invece un progetto dedicato al riutilizzo dei sottoprodotti dell'industria agroalimentare con tecnologie a basso impatto ambientale. Oltre a creare nuovi prodotti, il progetto punta anche alla realizzazione di percorsi di simbiosi industriale e alla promozione di attività di collaborazione tra aziende. Tutti strumenti in grado di migliorare le sinergie territoriali e la comunicazione tra le imprese, anche rispetto alla gestione degli aspetti logistico-economici.

Il progetto "Time" nasce invece per sviluppare un sistema tecnologico completo per i veicoli elettrici, in grado di poter essere installato sia in veicoli nuovi che su veicoli già esistenti. Dai sistemi elettrici a materiali e meccanica, dalla termofluidodinamica fino ai sistemi di controllo e alle interfacce uomo-macchina.

Infine, "Step-By-Step", pensato per creare soluzioni innovative per la terapia delle lesioni neurologiche acute. Un progetto che svilupperà nuove soluzioni di drug delivery basate su materiali e farmaci già sul mercato, anche attraverso un dispositivo medico impiantabile in sede chirurgica. Inoltre, c'è l'obiettivo di mettere a punto un sistema di misura che, utilizzando una rete di sensori indossabili, è capace di offrire una valutazione del percorso riabilitativo basata sull’evidenza, integrando le scale cliniche esistenti con parametri affidabili e ripetibili.