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Più Europa e più partecipazione per la Generazione Erasmus

Un'esperienza di studio all'estero durante l’adolescenza o negli anni dell'università è fondamentale per rafforzare il sentimento di identità dei giovani cittadini europei e incoraggiare la loro partecipazione alla vita pubblica. Lo conferma uno studio coordinato da un gruppo di ricercatori Unibo


La generazione Erasmus vuole un'Unione Europea solida, costruita attorno ad un progetto politico e a valori condivisi più che sui temi della finanza e dell'economia
. A certificarlo è uno studio coordinato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna che ha coinvolto oltre diecimila adolescenti e giovani adulti di otto nazioni europee.

Realizzata da un team internazionale nell'ambito del progetto europeo CATCH-EyoU, guidato dall'Alma Mater, la ricerca dimostra che un'esperienza di studio all'estero durante l’adolescenza o negli anni dell'università è fondamentale per rafforzare il sentimento di identità dei giovani cittadini europei e incoraggiare la loro partecipazione alla vita pubblica.

"Il nostro studio - spiega la docente Unibo Elvira Cicognani, coordinatrice del progetto CATCH-EyoU - dimostra che l’idea alla base delle politiche europee a sostegno della mobilità, ovvero che la mobilità contribuisca alla costruzione della cittadinanza attiva europea nelle giovani generazioni, è più di un principio ispiratore: è un fatto".

Lo studio ha coinvolto più di diecimila ragazze e ragazzi, sia adolescenti tra i 16 e i 18 anni che giovani adulti nella fascia tra i 20 e i 26 anni, provenienti da Italia, Portogallo, Svezia, Germania, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia e Regno Unito. Dai risultati emerge che ad un periodo di mobilità all'estero, sia a breve che a lungo termine, si accompagnano posizioni favorevoli e un senso di identità più forte nei confronti dell'Unione Europea. Elemento, questo, che a sua volta rafforza una partecipazione attiva a livello sociale.

Il 30% delle ragazze e dei ragazzi che hanno partecipato alla ricerca dichiara di essersi impegnato nell'ultimo anno su temi sociali e politici di rilevanza europea, e il 67% andrà a votare alle prossime elezioni europee. I più attivi della generazione Erasmus, insomma, vogliono un'Unione Europea pensata attorno ad un progetto politico e a valori condivisi, e sono meno interessati all'Europa della finanza e dell’economia.

"Sono ragazze e ragazzi - sintetizza la professoressa Cicognani - che hanno saputo cogliere le opportunità che gli sono state offerte per un'esperienza di studio e di vita oltre i confini nazionali. Sanno cosa vogliono dall’Europa e sono disposti a impegnarsi per ottenerlo".

Realizzato nell'ambito del progetto europeo “CATCH-EyoU - Constructing Active Citizenship with European Youth. Policies, practices, challenges and solutions”, lo studio è firmato da Davide Mazzoni, Cinzia Albanesi, Pedro Ferreira, Signe Opermann, Vassilis Pavlopoulos e Elvira Cicognani ed è stato da poco pubblicato sullo European Journal of Developmental Psychology con il titolo "Cross-border mobility, European identity and participation among European adolescents and young adults".