Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo Bettery: da Unibo Launchpad al Premio Nazionale per l’Innovazione

Bettery: da Unibo Launchpad al Premio Nazionale per l’Innovazione

Nuovi passi avanti per la start-up vincitrice nel 2016 del programma di accelerazione all’imprenditorialità accademica dell'Università di Bologna. Guidato da due ricercatrici dell'Alma Mater, il progetto punta a produrre una nuova batteria che potrebbe rivoluzionare il mercato delle auto elettriche

La start-up Bettery, vincitrice dell'edizione 2016 di Unibo Launchpad, sale sul podio di Start Cup Emilia-Romagna e guadagna l'accesso alle finali del Premio Nazionale per l’Innovazione, in programma a Napoli tra il 30 novembre e l'1 dicembre.

Alla guida di Bettery ci sono due ricercatrici dell'Alma Mater, Francesca Soavi e Francesca De Giorgio. Entrambe svolgono attività di ricerca presso il Laboratorio di Elettrochimica dei Materiali per l’Energetica del Dipartimento di Chimica "Giacomo Ciamician". Con Bettery stanno sviluppando Nessox, una nuova batteria litio-ossigeno a flusso semisolida capace di accumulare fino a cinque volte l'energia contenuta nelle batterie commerciali. Una tecnologia rivoluzionaria che potrebbe permettere ad un'auto elettrica di raggiungere la stessa autonomia di percorso delle comuni auto a motore. E la ricarica può avvenire sostituendo semplicemente il fluido “scarico” interno alla batteria. Un primo prototipo è già stato realizzato in laboratorio: l'obiettivo per i prossimi dodici mesi è ora quello di costruire un nuova batteria Nessox di dimensioni superiori.

Con il progetto Bettery Francesca Soavi e Francesca De Giorgio hanno vinto l’edizione 2016 di Unibo Launchpad, il programma di accelerazione all’imprenditorialità accademica dell'Università di Bologna. E ora sono arrivate al terzo posto di Start Cup Emilia-Romagna, competizione promossa da Aster per la promozione di giovani imprese innovative. Le due ricercatrici Unibo portano così a casa un contributo di 5000 euro e l'accesso alla finale del Premio Nazionale per l’Innovazione.

"La partecipazione alla finale di Start Cup Emilia-Romagna ha richiesto un grande lavoro di preparazione che abbiamo iniziato all’interno del programma Unibo Launchpad", racconta Francesca Soavi. "Nel giro di cinque minuti devi essere in grado di convincere una giuria che il tuo progetto imprenditoriale e il tema che stai sviluppando e costruendo giorno per giorno merita la fiducia degli investitori e dei clienti. Senza Unibo Launchpad e il network di mentori e docenti che ci sta dietro non saremmo mai riuscite a conquistare questo risultato".

Unibo Launchpad ha consentito al progetto Bettery di affacciarsi al mondo imprenditoriale grazie alla formazione offerta dal programma, alla sua rete di mentori e all’esperienza internazionale in Silicon Valley, che viene offerta ogni anno al progetto d'impresa giudicato migliore. "Grazie al soggiorno in Silicon Valley abbiamo potuto mettere meglio a fuoco quali fossero i punti importanti nella costruzione del progetto imprenditoriale di Bettery", sottolinea Francesca De Giorgio. "Oggi, questo ulteriore successo ci motiva a continuare con ancora maggiore convinzione ed energia".

Un risultato di cui è particolarmente soddisfatto anche Simone Ferriani, direttore scientifico di Unibo Launchpad. "Questo risultato - dice - è motivo di grande soddisfazione per tutto il gruppo che ha progettato il programma, così come per i nostri sostenitori, la Fondazione Golinelli, la Fondazione del Monte, la Banca di Bologna".

Presto apriranno le selezioni per l'edizione 2018 di Unibo Launchpad: "Candidatevi!" è il consiglio di Francesca De Giorgio per tutti i ricercatori interessati a sviluppare un progetto imprenditoriale.

Nato dalla collaborazione tra l’Università di Bologna, la Fondazione Golinelli e l’Istituto Italiano di Imprenditorialità, Unibo Launchpad è un programma di accelerazione imprenditoriale accademica che mira a facilitare la creazione d’impresa da parte di giovani ricercatori con idee innovative e dall’elevato potenziale di crescita. Originariamente riservato alla comunità accademica dell’Università di Bologna, oggi è un programma aperto anche a scienziati provenienti da altri atenei e centri di ricerca grazie a nuove partnership e collaborazioni nazionali e internazionali tra cui quelle con l’Istituto Italiano di Tecnologia, l’École polytechnique fédérale de Lausanne e la Regione Emilia-Romagna.