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Una pianta di melo targata Unibo per il G7 dell’Agricoltura

L’Azienda Agraria (A.U.B.) dell’Università di Bologna ha portato a Bergamo una pianta selezionata dalle proprie collezioni varietali, a ricordo dell’incontro che si è svolto tra i Ministri dell’Agricoltura impegnati in un dibattito sui principali temi legati all’agricoltura, agli alimenti e al clima

Si è svolto a Bergamo, il 14 e 15 ottobre, il G7 dell’Agricoltura, che ha visto la partecipazione dei Ministri dell’Agricoltura dei sette Paesi impegnati in un dibattito sui principali temi legati all’agricoltura, agli alimenti e al clima. La manifestazione si è conclusa con una cerimonia nella Valle della Biodiversità, ad Astino. A ricordo dell’incontro, e per sottolineare l’importanza dei temi trattati, ogni Ministro ha voluto mettere a dimora una pianta di melo, le cui origini fossero riconducibili al proprio Paese. Per la circostanza, le piante sono state rese disponibili dall’Azienda Agraria (A.U.B.) dell’Università di Bologna, che le ha selezionate dalle proprie collezioni varietali.

Attraverso queste collezioni, ogni giorno i ricercatori dell’Ateneo possono condurre i propri studi pomologici e biomolecolari sia per il miglioramento genetico, sia per conoscere le resistenze alle malattie. Queste attività hanno portato nel tempo anche alla costituzione di numerose nuove varietà frutticole targate Unibo, che si caratterizzano per gli elevati standard qualitativi, per la naturale resistenza ai parassiti e per i contenuti fabbisogni energetici.

Nel caso del melo, la collezione dell'Alma Mater annovera oltre duemila accessioni, delle quali circa quattrocento costituite da varietà antiche. L’Università di Bologna, in questo modo, dà anche un importante contributo alla conservazione della biodiversità e offre a tutti la possibilità di conoscere alcune delle chiavi identitarie-culturali del proprio passato.

Foto nell'articolo: © SergioAgazzi