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A Forlì la conferenza internazionale su Russia e Cina nel mondo globale

Uno studio collettivo che ha coinvolto quattordici docenti di Scienze politiche dell’Alma Mater Campus di Forlì e ha saputo attrarre in Ateneo la partecipazione di giovani ex studenti forlivesi, studiosi di rilevanza internazionale provenienti da Russia, Bielorussia, Stati Uniti, Singapore, Hong Kong, nonché da altre Università italiane, da Modena a Venezia, da Cagliari a Napoli

L’unità forlivese del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna ha presentato, il 14 e 15 dicembre, i risultati di una ricerca triennale imperniata su un tema di grande attualità. “Russia e Cina nel mondo globale. Stato e società fra dinamiche interne e proiezioni esterne”, il titolo di uno studio collettivo che ha coinvolto ben quattordici docenti di scienze politiche del Campus di Forlì e che ha saputo attrarre nel nostro ateneo la partecipazione di giovani ex studenti forlivesi, studiosi di rilevanza internazionale provenienti da Russia, Bielorussia, Stati Uniti, Singapore, Hong Kong, nonché da altre Università italiane, da Modena a Venezia, da Cagliari a Napoli.

Grazie al contributo messo a disposizione dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, lo sviluppo della ricerca nella sede universitaria di Forlì ha avuto modo di rafforzarsi ulteriormente, permettendo negli ultimi tre anni di offrire agli studenti seminari specialistici condotti da docenti russi e cinesi e dedicati alle realtà di quei paesi e agli orientamenti politici, economici e sociali che essi stanno assumendo in un contesto internazionale caratterizzato da crescente disordine. Capire, quindi, in quale direzione queste due grandi Potenze indirizzeranno i loro sforzi nel prossimo futuro è diventato un tema tanto appassionante, quanto di vibrante attualità.

Il convegno, svolto nella sede forlivese del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, si è rivelato di grande interesse ed è stato aperto da una personalità di eccezione, sir Michael Leigh, già a capo della Direzione generale per l’allargamento della Commissione Europea e ora senior ricercatore del German Marshall Fund degli Stati Uniti basato a Washington. Mentre la prima giornata ha visto studiosi dell’UOS di Forlì riflettere sulle dinamiche interne dei due Paesi, ed in particolare sulla formazione dei rispettivi discorsi politici, sullo sviluppo (spesso contrastato) della società civile e sulle ideologie di riferimento dei due giganti euroasiatici, la seconda si è concentrata sulle loro proiezioni esterne, tanto in ambito economico e di sicurezza, quanto nella sfera multilaterale e nella gestione di fenomeni transnazionali come quello migratorio.       

A tal proposito, i relatori hanno approfondito il ruolo spesso sinergico giocato da Mosca e Pechino in regioni di grande importanza strategica, fra cui il Medio Oriente, l’Africa, il Sudest Asiatico e l’Asia Centrale, posta a cavallo fra l’Unione Euroasiatica sponsorizzata dal Cremlino e la nuova ‘via della seta’ tratteggiata da Pechino. Il dibattito, tuttavia, non è stato monopolizzato unicamente dalle riflessioni riguardanti il sempre più esplicito asse diplomatico sino-russo, abbracciando anche una serie di considerazioni su altri attori di primaria importanza come gli Stati Uniti di Trump, la Nato e le economie emergenti dei BRICS. I risultati della ricerca saranno poi raccolti all’interno di un manuale edito da Carocci, che potrà fungere da punto di riferimento per studenti ed operatori economici italiani, nonché in due volumi, in inglese, che saranno editi dalla prestigiosa casa editrice internazionale Brill.