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Bambini e filosofia: il progetto Unibo che arriva nelle scuole primarie

La pratica filosofica per insegnare a bambine e bambini come affrontare i conflitti e superare le difficoltà relazionali. È l’idea di un gruppo di dottorandi, assegnisti, ricercatori e professori dell’Alma Mater. Si parte dal prossimo anno scolastico alle “De Amicis” di Bologna


Portare la filosofia tra le bambine e i bambini, già a partire dalle scuole primarie
. È il progetto lanciato da FarFilò, gruppo di dottorandi, assegnisti, ricercatori e professori dell’Università di Bologna che si occupa di filosofia e di pedagogia e che, partire dal prossimo anno scolastico, sperimenterà il metodo della pratica filosofica con due classi della scuola primaria “De Amicis” di Bologna.

Non lezioni su Platone e Aristotele, però, ma incontri coinvolgenti, fatti di discussioni e giochi cooperativi. L’obiettivo è potenziare il pensiero critico-logico, creativo, riflessivo e anche etico dei bambini. “Saranno momenti pensati per imparare a discutere e ad argomentare un dibattito”, spiega Silvia Demozzi, ricercatrice Unibo, tra gli animatori del gruppo FarFilò. “Lavoreremo con le bambine e i bambini attraverso il dialogo e la riflessione filosofica per arrivare a capire come affrontare i conflitti e come superare le difficoltà relazionali”.

L’iniziativa dei ricercatori di FarFilò parte dal modello della Philosophy for Children, progetto educativo nato negli anni ’70 negli Stati Uniti e mirato migliorare la capacità di pensiero di bambini e ragazzi attraverso il dialogo filosofico, ma include anche altre pratiche filosofiche di comunità. “Quello della filosofia per bambini è un terreno molto fertile, su cui c’è grande interesse – continua Silvia Demozzi – perché permette di lavorare su life skills e soft skills che diventano abilità sempre più importanti per affrontare il mondo in cui viviamo: comunicazione, argomentazione, gestione del conflitto”.

Per il gruppo dell’Alma Mater, il lavoro con i bambini della scuola “De Amicis”, inoltre, è anche un’occasione per fare ricerca e portare avanti altre attività. “Vogliamo confrontarci con più metodi”, dice ancora Silvia Demozzi. “Il nostro obiettivo è creare un vero e proprio centro studi su questo tema, e magari riuscire ad avviare anche un master. L’idea è diventare un incubatore per far nascere iniziative imprenditoriali sul territorio che operino all’interno delle scuole e non solo: vogliamo arrivare a delineare e mettere a punto nuovi profili professionali per i filosofi, gli educatori e i pedagogisti”.

Il prossimo 29 settembre Farfilò parteciperà alla Notte europea dei ricercatori dove sarà possibile sperimentare una sessione pratica di filosofia e pensiero critico