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I più antichi fossili di Homo Sapiens mai trovati

Dal sito archeologico di Jebel Irhoud, in Marocco, sono venuti alla luce i più antichi fossili di Homo sapiens mai trovati: si tratta di reperti che risalgono a circa 300 mila anni fa e che portano quindi indietro di circa 100 mila anni la data di origine della nostra specie

  • La mandibola Irhoud 11: si tratta della prima mandibola di uomo adulto quasi completa scoperta nel sito di Jebel Irhoud. Credit: Jean-Jacques Hublin, MPI EVA Leipzig.
    La mandibola Irhoud 11: si tratta della prima mandibola di uomo adulto quasi completa scoperta nel sito di Jebel Irhoud. Credit: Jean-Jacques Hublin, MPI EVA Leipzig.
  • Due viste del volto di Irhoud 10. Le configurazioni moderne dello scheletro facciale erano già presenti 300 mila anni fa nei primi reperti di Homo sapiens mai trovati. Credit: Sarah Freidline, MPI EVA Leipzig.
    Due viste del volto di Irhoud 10. Le configurazioni moderne dello scheletro facciale erano già presenti 300 mila anni fa nei primi reperti di Homo sapiens mai trovati. Credit: Sarah Freidline, MPI EVA Leipzig.
  • Grazie a questa ricostruzione della mandibola di Irhoud 11 è possibile fare paragoni sia con altre specie arcaiche, come i Neandertal, che con le prime manifestazioni anatomiche di uomo moderno. Credit: Jean-Jacques Hublin, MPI EVA Leipzig.
    Grazie a questa ricostruzione della mandibola di Irhoud 11 è possibile fare paragoni sia con altre specie arcaiche, come i Neandertal, che con le prime manifestazioni anatomiche di uomo moderno. Credit: Jean-Jacques Hublin, MPI EVA Leipzig.
  • Alcuni dei manufatti della Media Età della Pietra ritrovati a Jebel Irhoud. Credit: Mohammed Kamal, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
    Alcuni dei manufatti della Media Età della Pietra ritrovati a Jebel Irhoud. Credit: Mohammed Kamal, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
  • Due viste di una ricostruzione composita digitale dei primi fossili di Homo sapiens dal sito di Jebel Irhoud basata su scansioni micro-tomografiche di vari fossili originali. Credit: Philipp Gunz, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
    Due viste di una ricostruzione composita digitale dei primi fossili di Homo sapiens dal sito di Jebel Irhoud basata su scansioni micro-tomografiche di vari fossili originali. Credit: Philipp Gunz, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
  • Vista del lato sud del sito di Jebel Irhoud. Quando era abitata dai primi Homo sapiens era presente una grotta, ma la copertura di roccia originaria è stata rimossa nel corso dei primi scavi negli anni '60. Credit: Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
    Vista del lato sud del sito di Jebel Irhoud. Quando era abitata dai primi Homo sapiens era presente una grotta, ma la copertura di roccia originaria è stata rimossa nel corso dei primi scavi negli anni '60. Credit: Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
  • Il sito di Jebel Irhoud, in Marocco. Credit: Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
    Il sito di Jebel Irhoud, in Marocco. Credit: Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
  • Due dei nuovi fossili di Jebel Irhoud così come sono stati trovati durante gli scavi. Credit: Steffen Schatz, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
    Due dei nuovi fossili di Jebel Irhoud così come sono stati trovati durante gli scavi. Credit: Steffen Schatz, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
  • Al lavoro sui depositi di Jebel Irhoud. Credit Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0).
    Al lavoro sui depositi di Jebel Irhoud. Credit Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0).
  • Jean-Jacques Hublin del del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia nel momento in cui è stato rinvenuto il primo nuovo fossile a Jebel Irhoud. Credit: Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.
    Jean-Jacques Hublin del del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia nel momento in cui è stato rinvenuto il primo nuovo fossile a Jebel Irhoud. Credit: Shannon McPherron, MPI EVA Leipzig, License: CC-BY-SA 2.0.