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René Cassin: il premio sui diritti umani che fa spiccare il volo

Giunto alla sua XV edizione, il bando offre a giovani laureati l'opportunità di svolgere un tirocinio di 10 mesi in ambito internazionale, che può trasformarsi in una grande esperienza professionale. Come quella vissuta da alcuni studenti dell'Alma Mater

Alessandra Pierella e Massimo Fortunato sono due dei laureati dell'Università di Bologna che hanno vinto, nelle scorse edizioni, il Premio René Cassin, con una tesi di laurea sui diritti umani, come richiesto dal bando che, giunto alla sua XV edizione, offre ogni anno ai neo dottori l'opportunità di svolgere dei tirocini su progetti internazionali di ambito ONU.

Tre premi da 10.000 euro ciascuno per chi abbia conseguito una tesi di laurea sui diritti fondamentali o lo sviluppo umano tra il 1 aprile 2016 e il 31 Marzo 2017 in un’Università dell’Emilia-Romagna o, se residenti in un Comune dell’Emilia-Romagna, anche in qualsiasi altra università italiana o straniera: questi i requisiti richiesti dal bando 2017/18 in scadenza il 12 giugno 2017, promosso dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con KIP International School.

La storia di Alessandra e Massimo, laureati dell'Università di Bologna, rispettivamente in Cooperazione internazionale, sviluppo e diritti umani e in Scienze internazionali e diplomatiche, rappresenta la "svolta" inaspettata, dopo anni di studio e speranze per il futuro.

Dieci mesi in Senegal per Alessandra, per seguire un progetto di cooperazione sullo sviluppo locale, che si sono trasformati in ulteriori contratti di lavoro che la vedono, ancora oggi dopo 3 anni, in Senegal presso la Cellula di gestione dei progetti del Ministero, nell'ambito di un accordo con la KIP International School.

Anche i dieci mesi di Massimo in El Salvador, dopo aver vinto il Premio René Cassin con la sua tesi di laurea sul diritto al Cibo, si sono trasformati nella grande opportunità di lavorare per le Nazioni Unite, in UNDP, su temi di sviluppo territoriale. Dopo 3 anni, ancora in UNDP in El Salvador, Massimo oggi lavora alla nuova Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Sono solo due delle storie rappresentative del Premio René Cassin che, ogni anno, premia giovani studiosi e desiderosi di offrire il proprio contributo nell'ambito dei diritti fondamentali dell'uomo. Un'opportunità di tirocinio che vede partecipare tanti studenti dell'Alma Mater, come Francesca Caldari e Francesca Tabellini, appena partite l'una per il Senegal, l'altra per la Costa Rica. Sul sito KIP International School le loro storie 

 

Autore: Viviana Sarti