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I giovani, l'Europa, la politica: Catch EyoU agli Stati generali delle politiche giovanili

Il progetto europeo coordinato dall'Università di Bologna è stato tra i protagonisti dell'incontro organizzato a Roma dal Forum Nazionale dei Giovani per riflettere sulla questione giovanile, il sistema paese e le nuove proposte per i giovani

Catch EyoU, il progetto europeo coordinato dall'Alma Mater che esplora il punto di vista dei giovani sull’Europa e il loro ruolo nella costruzione dell’Unione Europea, è stato tra i protagonisti degli Stati generali delle politiche giovanili. L'appuntamento, organizzato dal Forum Nazionale dei Giovani, si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, nella sede del polo culturale WeGil.

La docente Unibo Elvira Cicognani, coordinatrice di Catch EyoU, ha presentato il progetto, il cui obiettivo è comprendere i processi alla base della partecipazione sociale, politica e della cittadinanza attiva dei giovani nei diversi contesti di vita. Tra questi, in particolare, il sistema formativo è centrale per la costruzione della cittadinanza attiva, e le riforme che lo hanno interessato negli ultimi anni non hanno ancora colmato del tutto la distanza dei programmi di formazione tradizionali e le nuove esigenze di formazione.

Grazie a Catch EyoU, che è finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, sono stati intervistati studenti delle scuole medie superiori in sei paesi europei. Un'indagine da cui è arrivata la conferma della distanza tra formazione tradizionale e nuove esigenze. E in parallelo è emersa la richiesta di una scuola capace di far luce sulle sfide della società contemporanea e che possa favorire maggiori contatti con il mondo extra scolastico.

La questione giovanile, il sistema paese e le nuove proposte per i giovani erano del resto i temi al centro dell'incontro romano. Nelle due giornate di lavori si sono avvicendati interlocutori del mondo della politica, delle istituzioni, delle università, delle organizzazioni giovanili italiane ed europee e della società civile. E il dibattito si è focalizzato da un principio condiviso: senza una completa partecipazione dei giovani diventa difficile immaginare un futuro migliore del nostro Paese.