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Con la firma delle autorità nasce l’Associazione Collegio di Cina

I rappresentati di tutte le autorità coinvolte – tra cui Rettore, Sindaco e Presidente della Provincia – hanno firmato in Rettorato il documento che sancisce la nascita dell’Associazione Collegio di Cina.
Beatrice Draghetti, Sergio Cofferati, Roberto Grandi e Pier Ugo Calzolari

"Non solo un luogo di apertura agli studenti cinesi, ma un luogo di diffusione della cultura cinese in Europa e di quella europea in Cina". Il Rettore, Pier Ugo Calzolari, ha salutato così la nascita dell’Associazione Collegio di Cina, un’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Università, Regione, Comune, Provincia e alcune delle principali fondazioni e associazioni economiche del territorio, voluta per incrementare i rapporti con gli atenei cinesi, portare a Bologna nuovi studenti dalla Cina e sviluppare modalità di formazione funzionali al sistema economico regionale.

Le autorità coinvolte, tra cui anche il Sindaco Sergio Cofferati e la Presidente della Provincia Beatrice Draghetti, hanno firmato il protocollo d’intesa lunedì 3 ottobre in Rettorato. Eletti nell’occasione anche gli organi direttivi dell’associazione che sarà presieduta da Roberto Grandi, Prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna.

Il Rettore ha ricordato che il Collegio di Cina si inserisce in Marco Polo, il progetto Crui teso a portare in Italia 2.000 studenti cinesi in 2 anni. Un obiettivo questo a cui l’Università di Bologna sta cooperando già da tempo, operando su diversi fronti. Recente è il battesimo del corso di laurea in "Lingue, mercati e culture dell’Asia", chiamato a formare esperti d’area, nel contempo competenti su lingua, economia e struttura politica. Duecento studenti della Facoltà di Lingue stanno studiando il cinese e Cilta e Cliro offrono ai ragazzi cinesi la possibilità di studiare l’italiano. Al via inoltre il master in Business e commercio internazionale che godrà di collaborazioni con l’ateneo di Pechino e con l’università Fudan di Shangai.

Risale allo scorso settembre infine l’inaugurazione della residenza del primo Collegio di Cina in Italia. La struttura ricavata dall’ex macello di via del Castellaccio 5 è di proprietà comunale ma gestita dalla Fondazione Ceur. Al suo interno vi alloggiano già una cinquantina di giovani.